Pergamene

Diploma di dottorato in filosofia e medicina di Antonio Luigi de BrindisiLa raccolta di pergamene dell’Archivio di Stato di Benevento è prevalentemente costituita da esemplari riutilizzati dai notai come coperte dei loro protocolli, distaccati in fase di restauro e conservati separatamente. Si tratta sia di documenti redatti su supporto pergamenaceo sia di frammenti di codici liturgici. Tra questi ultimi meritano una menzione particolare quelli in beneventana libraria, una scrittura che ebbe nella badia di Santa Sofia uno dei principali centri di produzione, e quelli musicali. I primi, tutti in minuscola beneventana dei secoli XI-XII - quelli che Loew in The Beneventan Script. A history of the south Italian Minuscule individua come il terzo periodo della sua evoluzione, il periodo della maturità - sono stati citati nell’handlist di Virginia Brown, pubblicata in appendice alla ristampa dell’opera di Loew, e sono stati oggetto di uno studio approfondito da parte di Jean Mallet e André Thibaut.

In particolare si tratta di:

- Frammenti biblici (frammenti 1-8 e 32)

Libro di Daniele (3:21-4:32; 7:3-11:36). Quattro bifolii provenienti da due distinti quaternioni dello stesso manoscritto, già coperte dei protocolli degli anni 1589-1599 del notaio Giovanni Antonio Benigno, attivo in Benevento tra il 1552 e il 1600.

Genesi (40:3-41:5). Un foglio isolato, parte della coperta del bastardello dell’anno 1600 del notaio Giulio Cocchiglia, attivo in Benevento tra il 1560 e il 1604.

- Frammenti agiografici (frammenti 9-14, 16-25 e 30)

Lezionario agiografico (17 giugno – 1° settembre). Sei bifolii e cinque fogli isolati provenienti dal medesimo manoscritto, già coperte dei protocolli degli anni 1551-1560 del notaio Girolamo Maiale, attivo in Benevento tra il 1540 e il 1570.

- Frammenti patristici (frammento 15)

San Gregorio Magno, Moralia in Iob (XXIV). Un foglio isolato, parte della coperta del protocollo degli anni 1566-1568 del citato notaio Benigno.

- Frammenti omiletici (frammenti 26-29 e 31)

Omeliario (Pentecoste e I e II domenica dopo Pentecoste). Tre bifolii, di cui due artificiali formati dall’unione di più foglietti, e un foglio singolo ugualmente artificiale provenienti da tre distinti quaternioni dello stesso manoscritto, già coperte dei protocolli degli anni 1699-1705 del notaio Giovanni Battista Fasano, attivo in Solopaca tra il 1685 e il 1735.

Omeliario-passionario. Un bifolio, già coperta dei protocolli degli anni 1553-1556 del notaio Camillo Verro, attivo in Benevento tra il 1530 e il 1568.

Particolare di frammento agiograficoNel particolare del frammento 10v riprodotto nella foto accanto è possibile apprezzare una iniziale (U) decorata con disegni fitomorfi e colorata in verde, rosso e ocra e alcuni esempi delle lettere caratteristiche della scrittura beneventana: la i inizia con una spessa losanga inclinata da sinistra a destra, seguita da un’altra losanga con la medesima inclinazione e il punto di unione tra le due losanghe crea un tratto obliquo verso sinistra ridotto ad una linea sottile. Questa i è poi tratto costitutivo di altre lettere: la u, la m, la n; la a, tracciata in due tempi, ha la forma di due c accostate e differisce poco dalla t, dove il tratto superiore della seconda c è orizzontale; la e crestata ricorda la epsilon, con l’occhiello superiore chiuso da un trattino orizzontale; la r è costituita da una tratto verticale che scende al di sotto del rigo, sormontato in alto e a destra da un breve trattino ondulato. Sono riconoscibili anche alcune delle legature tipiche della scrittura beneventana e le abbreviazioni che nella stessa sono normalmente adoperate.

I frammenti di codici liturgici con notazione musicale sono in tutto 42, datati per la maggior parte nella seconda metà del sec. XV e solo quattro nel XVI secolo, utilizzati come coperte dei protocolli dei notai Giovanni de Petruzio e Michele Isotta, entrambi attivi in Faicchio tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo.
Quanto ai documenti redatti su supporto pergamenaceo, per la maggior parte si tratta di atti notarili relativi alla gestione di beni immobili (vendite, donazioni, concessioni, affranchi, permute, affitti), ma anche alla fondazione, conferimento e restituzione di benefici ecclesiastici, a matrimoni e beni dotali, a testamenti e cespiti ereditari, alla vendita di annue entrate, a mutui e riconoscimenti di debito; ancora vi sono ammissioni al notariato, concessioni o riconoscimenti di cittadinanza, diplomi di dottorato in utroque iure e in filosofia e medicina, licenze in farmacia e nell’esercizio dell’arte aromataria, disposizioni relative alla fiscalità (gabelle, bonatenenza, decime, immunità e privilegi vari) e ad attività economiche diverse (vendita di grano, allevamento, commercio di carne, jus carnicchiorum, jus balcherie, mulini), aggregazioni alla nobiltà, tariffari, provvedimenti riguardanti il riconoscimento di abilità giuridica, l’alloggiamento di truppe militari, la detenzione abusiva di beni ecclesiastici, insomma un campionario della vita quotidiana delle (gabelle, bonatenenza, decime, immunità e privilegi vari) e ad attività economiche diverse (vendita di grano, allevamento, commercio di carne, jus carnicchiorum, jus balcherie, mulini), aggregazioni alla nobiltà, tariffari, provvedimenti riguardanti il riconoscimento di abilità giuridica, l’alloggiamento di truppe militari, la detenzione abusiva di beni ecclesiastici, insomma un campionario della vita quotidiana delle persone e delle comunità.

Le pergamene documentarie finora inventariate sono 299, coprono un periodo di quasi quattro secoli, dal 1426 al 1806, e sono pubblicate sul sito web www.monasterium.net.

Strumenti di ricerca

  • Notai - pergamene documentarie - Inventario
  • Notai - pergamene musicali - Studio preliminare schedatura
  • Notai - frammenti in scrittura beneventana
  • Pedicini - pergamene - Inventario



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