Catasto provvisorio
Estremi cronologici: 1807-1951 Consistenza: 1834 regg. Versamento dell'Ufficio Tecnico Erariale di Benevento del 21 giugno 1974 |
Il catasto provvisorio
Si tratta di un catasto solo descrittivo, privo di mappe, definito provvisorio nel decreto per la sua formazione emanato da Gioacchino Murat il 9 ottobre 1809 – ma negli anni chiamato anche napoleonico, murattiano, napoletano, vecchio catasto terreni, mai pervenuto ad una completa attuazione.
Si riferisce ai comuni una volta parte del regno di Napoli.
All’impianto è insieme urbano e rustico per poi differenziarsi, dopo il 1870, con lo stralcio del catasto urbano.
L’impianto dei catasti provvisori termina in epoche diverse da comune a comune: il primo ad essere completato, nel 1811, è quello di Santa Maria Maggiore di Vitulano; anche la data in cui si cessa di mantenerli al corrente varia in dipendenza di quando inizia la conservazione del Nuovo catasto terreni:
- 1° gennaio 1938 per il distretto di Airola
- 1° febbraio 1940 per il distretto di Cerreto Sannita
- 1° gennaio 1943 per il distretto di Morcone e per i comuni della parte occidentale del distretto di Benevento
- 1° agosto 1951 per gli altri comuni del distretto di Benevento e per il distretto di San Bartolomeo in Galdo
Il fondo, del quale è stato redatto recentemente un inventario sommario, dispone di tre chiavi di accesso interne alla stessa documentazione:
- gli stati di sezione, in cui sono descritte tutte le proprietà del territorio comunale iniziando da levante;
- i primi registri del Catasto provvisorio, nei quali i possessori al momento dell’impianto sono riportati in ordine alfabetico;
- le matricole dei possessori: compilate tra il 1922 e il 1941, vengono aggiornate fino all’attivazione del Nuovo catasto terreni